4° CONGRESSO NAZIONALE FRAGILITY FRACTURE NETWORK ITALIA

Appropriatezza, Qualità e Sostenibilità del Percorso Ortogeriatrico

Colmare il divario tra Evidenze e Best Clinical Practice

Le fratture da fragilità ed, in particolare, quelle di femore rappresentano una preoccupante “epidemia” che impatta sfavorevolmente sulla qualità di vita delle singole persone, soprattutto quelle più fragili. Nel nostro Paese si contano circa 110.000 fratture di femore ogni anno. Ogni paziente che si frattura ha un rischio aumentato di 5 volte di andare incontro a un’altra frattura da fragilità. Nel prossimo decennio si stima un incremento del 25% delle fratture da fragilità.

Le conseguenze cliniche e sociali delle fratture di femore sono molto preoccupanti. Un quarto delle persone con frattura di femore perde la vita nell’arco dell’anno successivo all’evento traumatico. Oltre 80% dei sopravvissuti a frattura di femore non recupera il precedente livello di indipendenza dopo un anno, sviluppa non autosufficienza, dipendenza con necessità di assistenza domiciliare o istituzionalizzazione. Il costo sociale e sanitario che la collettività deve sostenere per la gestione delle fratture da fragilità ossea è elevatissimo, circa 10 miliardi di Euro nel 2017 che sono destinati a diventare 12.5 miliardi nel 2030.

La crescente numerosità di coloro che richiedono cure ospedaliere e riabilitative per ri-fratture o molteplici fratture da fragilità rischiano di compromettere l’efficacia stessa delle cure offerte e la sostenibilità dei servizi socio-sanitari.
Numerose sono le competenze specialistiche coinvolte, altrettante le linee guida, le raccomandazioni e gli strumenti sviluppati a supporto dell’appropriatezza diagnostica e terapeutica, eppure ancora troppe le persone private dei trattamenti o persi tra rivoli di percorsi multidisciplinari “a comparto stagno” o, talvolta, misconosciuti rispetto alla loro fragilità ossea e lasciati all’inesorabile destino dell’imminente ri-frattura e sofferenze personali e familiari.
Il Fragility Fracture Network Italia dice basta a tutto questo: è ora di cambiare! E’ questo il momento della responsabilità individuale e collettiva per migliorare l’identificazione dei pazienti, la prescrizione di interventi farmacologici efficaci ed appropriati, il monitoraggio delle cure basato sulla presa in carico e continuità assistenziale.
Il 4° congresso nazionale Fragility Fracture Network Italia richiama l’attenzione dei professionisti, dei cittadini e degli amministratori sulla necessità di un cambiamento di passo, in cui è fondamentale essere tempestivi nell’offerta di cure appropriate ed al tempo stesso flessibili ai bisogni emergenti dei soggetti con cadute e fratture da fragilità.
Un cambiamento basato su azioni concrete, necessariamente di tipo interdisciplinari, sempre centrate sui pazienti, a partire dal ricovero in fase acuta per frattura da fragilità, attraverso i processi di recupero funzionale e di prevenzione delle rifratture, fino al rientro ed al monitoraggio al domicilio. Un cambiamento condiviso tra pazienti, professionisti, relative società scientifiche, per promuovere all’unisono l’adozione ed il sostegno di percorsi di cure integrate per la prevenzione delle fratture da fragilità.

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“Interviste (Medicina & Cure in Umbria)”

“Servizio TG Umbria TV”

Lunch Symposium: L’importanza della nutrizione per ottimizzare il recupero e la riabilitazione nei pazienti fragili e sarcopenici con frattura di femore: una risorsa per i professionisti sanitari coinvolti Progetto INTERFACE.

  1. S.Eleuteri – Presentazione del Progetto Multidisciplinary Management of Older Patients with Fragility Fracture (MMOPF) .

  2. F.Martin – Frailty and sarcopenia.

Prima sessione: L’ortogeriatria centrata sulla persona, orientata alla sostenibilità.

  1. F.Pecorelli – I bisogni manifesti e le risposte percepite dalle persone con fratture da fragilità.

  2. A.M.Murante – L’Ortogeriatria: un modello di Value-Based Healthcare.

Seconda sessione: Aspetti cruciali del paziente ortogeriatrico in fase acuta.

  1. M.Tescione – La valutazione anestesiologica: il tipo di paziente ed il tipo di intervento.

  2. E.G.Vadalà – Anticoagulanti ed antiaggreganti: come ottimizzare il timing.

  3. F.Gori – Il ruolo dei blocchi perinervosi nel controllo del dolore pre e post-operatorio.

Terza sessione: Il supporto multisistemico nel fratturato di femore.

  1. E.Martini – Il supporto multisistemico per la stabilità clinica ed il recupero funzionale.

  2. G.Bellelli – Il delirium: sindrome geriatrica e indicatore di qualità assistenziale.

  3. M.Pizzonia – La terapia marziale e gli esiti clinico-funzionali.

  4. S.Ronzoni – Il nursing pro-attivo: mito o realtà.

  5. G.Corrao – Lettura: Le raccomandazioni delle linee guida: dall’evidenza dei trial clinici alla sostenibilità dei trattamenti.

Quarta sessione: L’approccio chirurgico integrato nel paziente ortogeriatrico.

  1. A.Ziranu – Fratture del femore dell’anziano: Intervento chirurgico terapeutico, palliativo o conservativo: chi, come e quando.

  2. G.Maccauro – Fratture laterali del femore prossimale: come rendere la sintesi più stabile.

  3. P.Antinolfi – Fratture mediali del femore prossimale: quale protesi?.

  4. C.Trevisan – Fratture extrafemorali degli arti nel paziente osteoporotico: quale osteosintesi?.

  5. G.Rinonapoli – Lettura: Survey sulla gestione del paziente ortogeriatrico nelle ortopedie italiane.

Quinta sessione: L’approccio riabilitativo integrato.

  1. M.Massucci – La survey riabilitativa in Italia: districarsi tra obiettivi e percorsi.

  2. S.Masiero – Gli esiti funzionali a breve termine: quali scale e quali indicatori.

  3. M.Zampolini – I setting ideali per il recupero funzionale individuale.

  4. V.Calsolaro – Modelli organizzativi innovativi.

  5. F.Rifino – Utilizzo della terapia biofisica per il pain management.

Lunch Symposium: Il progetto CARE.

  1. M.E. De Lima, P.Falaschi – Presentazione del corso e-learning per i caregivers di pazienti con fratture da fragilità.

  2. C.Esposito – Il nursing ortogeriatrico nella cura dell’alimentazione e idratazione.

  3. A.Pennini – L’importanza della prevenzione secondaria.

  4. M.Guidetti – La riabilitazione precoce.

  5. S.Eleuteri – Salvaguardare la relazione paziente-caregiver.

Sesta sessione: I modelli di prevenzione della rifrattura da fragilità.

  1. C.Ruggiero – Avviare ed ottimizzare il modello ortogeriatrico.

  2. V.Bottai – Avvio della terapia antifratturativa in fase acuta.

  3. A.Giusti – La FLS: un modello efficace per la prevenzione della rifrattura?.

  4. M.C.Caffetti – La gestione integrata col territorio.

Settima sessione: Curare l’osteoporosi e prevenire le rifratture.

  1. C.Caffarelli – Vitamina D: vecchi e nuovi protagonisti.

  2. L.Tafaro – Focus sui bisfosfonati: quali, come e quando nel paziente ortogeriatrico.

  3. A.Falorni – Efficacia del denosumab nella prevenzione secondaria delle fratture.

  4. N.Napoli – Romosozumab: una innovazione terapeutica.

  5. L.Cianferotti – Il ruolo del teriparatide e biosimilari.